lunedì 24 novembre 2014

TIRO ALLA FUNE GENITORI VS. FIGLI


Affrontare il periodo "turbolento" e delicato dell'adolescenza, da parte di un genitore, non è affatto semplice. Un efficace strumento da utilizzare è, però, il DIALOGO, inteso come NEGOZIAZIONE e DISCUSSIONE.

Porsi in ascolto e dare spiegazione ai sì e, soprattutto ai no che si danno.
Se le richieste del giovane sono troppo “eccessive” non bisogna cedere, è necessario mettere dei paletti e spiegare perché ci sono e perché sono proprio là.  Se il genitore cede a ogni tipo di richiesta e dà tutto subito, senza mettere dei limiti, non ci sarà più modo di farlo successivamente.

Il rapporto genitore figlio nell’età dell’adolescenza è simile al gioco del tiro alla fune (metafora ripresa dallo psicoterapeuta Alberto Pellai), in cui il genitore dev’essere flessibile, mobile e osservare e interpretare ogni situazione.


Occorre trovare un equilibrio tra i giocatori e questo è compito del genitore, che dovrebbe tirare la corda con una forza ben ponderata per ogni singola situazione.
È bene che l’adulto non tiri la corda sempre dalla sua, o si rischia di crescere un figlio obbediente, ma non lo si aiuta alla sua crescita (evitare, quindi frati tipo “perché no e basta!”; “Qui comando io!”; “Non se ne parla proprio”'. Il figlio reagisce covando, piano piano, rabbia e ostilità. In più, tra divieti, regole e paletti, il ragazzo non riesce a fare esperienze (necessarie per crescere) e non si costruisce un’adeguata "muscolatura emotiva".
Non va bene neanche mollare subito la corda: il figlio tira e si trova allo sbando perché non c'è più nessuno dall'altra parte a giocare con lui. L’adolescente acquista la libertà di colpo, senza averla conquistata passo a passo. Questo è pericoloso perché non è pronto per gestirla.
Fondamentale è quindi tirare la fune quando occorre. A un figlio serve un genitore presente che sappia “stare nel gioco”, un genitore disponibile a giocare la partita con il figlio, calibrando la forza con cui tira la fune, per tutto il tempo della sua adolescenza (che non ha un inizio e una fine ben definiti).

Molto importante è quindi che che ci sia lo 'spazio' per parlare, discutere, negoziare, appunto, ogni richiesta con il genitore.

Un approccio sempre rigido, solo protettivo o troppo amichevole non si presta bene a ogni diverso momento della vita di un adolescente.

“Il genitore efficace riesce a tenere bene queste tre posizioni quando servono in base alla singola situazione. L'adolescente deve riconoscere che il genitore è su un piano sopra il suo e, allo stesso tempo, l'adulto è tenuto ad ascoltare e vedere le ragioni del figlio. Questo rientra in un progetto educativo più ampio. Non è un diritto, per esempio, che il ragazzo vada a un concerto e faccia molto tardi tutti i sabati sera, ma si può discutere insieme e valutare con serenità il singolo caso. In altre parole, è la logica del tiro alla fune, a patto che il figlio sia competente” - spiega Alberto Pellai.


Ecco, di seguito, una breve ricapitolazione dei principi che dovrebbero guidare il genitore di un adolescente:
1. Anche se un figlio sembra indifferente, per lui conta molto ciò che dicono o fanno mamma e papà.

2. A un figlio adolescente serve un genitore che continui a essere padre e madre, non un amico.

3. Considerate i cambiamenti di vostro figlio come segnali di conquista della sua autonomia.

4. Accogliete le nuove richieste di vostro figlio senza bollarle come pretesti per allontanarsi da voi: anche attraverso nuove esperienze, l'adolescente trova il suo posto nel mondo.

5. Quando vostro figlio raggiunge un buon risultato, ditelo in modo chiaro, così da aiutare lo sviluppo della sua autostima, fondamentale in questi anni.

6. Se siete esasperati, non buttatevi in liti furibonde, lasciate passare la notte e comunicate a vostro figlio cosa avete deciso (eventuali sanzioni, castighi) il giorno dopo.

7. Non date mai permessi che vi sembrano eccessivi per vostro figlio: la libertà non va data in blocco ma va fatta conquistare attraverso passaggi graduali.
8. Evitate di fare ricatti morali continui o di essere autoritari, giocando sempre a braccio di ferro per ogni cosa. Questo modo di comportarsi trasforma la crescita in una lotta senza frontiere e mina la stima dell'adolescente.

NON CI RESTA CHE AUGURARVI, UN BUON TIRO ALLA FUNE! ;)

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