sabato 22 novembre 2014

PARENTAL CONTROL – CONTROLLO PARENTALE





Nel 2014 ormai tutti i genitori acquistano per i loro figli pc, tablet, computer e smartphone di ultima generazione, ma spesso, dopo non c’è un reale controllo su l’utilizzo corretto di questi strumenti.
L’adolescente, il ragazzo di oggi naviga in internet con una rapidità e velocità straordinaria come se la navigazione fosse una capacità innata e caratteristica peculiare dell’essere umana.
Già all’età di 12 anni i bambini navigano su internet, chattano, si iscrivono ai social come facebook, instangram, twitter dove pubblicano foto, e si iscrivono anche a siti per acquistare online.
Siti nuovi nascono ogni giorno, con questo crescono opportunità ma di pari passo anche i pericoli costituiti da siti dannosi e pagine web sconvenienti e violente, tutto questo può essere considerato “dietro l’angolo”.
Ma come può un genitore controllare come il proprio, o propri figli, utilizzino questo immenso strumento chiamato internet?
Giustamente il genitore non può vietare alla propria prole l’utilizzo di questo strumento, che ormai in quest’ultimo decennio, è divenuto fondamentale, basti pensare che anche la semplice iscrizione scolastica dal 2013 è divenuta telematica.
Il genitore per cui, oltre ad aver fiducia e responsabilizzare il figlio nell’utilizzo di internet,  deve controllare come il proprio ragazzo usa il pc, tablet, ecc.
“Una recente indagine del MOIGE (Punto-Informatico, MOIGE, quello che i genitori non sanno - http://goo.gl/XpuYP) ha rilevato come una minima percentuale di genitori ricorra a strumenti di controllo parentale: solo il 7,8 per cento dei genitori a dichiarato di aver implementato software specifici per il controllo della navigazione”
Nella categoria del controllo parentale ci rientrano dei software che permettono di tracciare l’attività in rete, sul computer, tablet o pc di un utente (in questo caso l’adolescente). Il genitore, attraverso questi software, può impostare dei filtri di navigazione e le regole di utilizzo del pc quando questo è utilizzato dal figlio. L’utente controllato, e quindi l’adolescente, non può disattivare il programma di controllo, visto che sono ridotti i permessi sulla navigazione, e quindi è ridotta anche la loro attività in rete che viene sempre filtrata e tracciata.
La funzionalità più apprezzata dai genitori che adottano già il software di parental control è quella del filtro web, perché questa applicazione permette di bloccare la navigazione verso siti non autorizzati e controllare quali siti vengono usati dall’utente che utilizza la rete internet.
Questo filtro si basa su 2 principi:
  • ·        “Blacklist”: il programma ha memorizzato da qualche parte una lista dei siti proibiti e solo quelli sono bloccati, gli altri no. L’approccio funziona un po’ come gli antivirus: i programmi (in questo caso i siti web) riconosciuti come malevoli sono bloccati, gli altri no. Ovviamente ci sono due svantaggi :la lista dei “cattivi” deve essere sempre aggiornata e alcuni siti potenzialmente pericolosi possono sfuggire al filtro
  • ·       “Whitelist”: il programma ha memorizzato da qualche parte una lista dei siti permessi ed è possibile navigare solo in quelli, tutti gli altri no. L’approccio è esattamente il duale del precedente: i siti sono lasciati passare se presenti nella lista dei “buoni”, gli altri no. Il vantaggio è che tipicamente la lista dei siti “buoni” è abbastanza statica e comunque notevolmente ridotta rispetto all’altra soluzione. Anche in questo caso comunque ci sono due svantaggi: gli utenti per navigare su un nuovo sito devono esplicitamente chiedere l’autorizzazione ed occorre gestire la lista accuratamente per evitare di “inquinarla”.


Il controllo parentale deve essere usato dal genitore per assicurarsi che il figlio non “entri” in siti pericolosi, violenti o non adatti alla sua età, non deve essere uno strumento per “spiare” il proprio figlio, il genitore deve usare questo software con moderazione e nulla può sostituire il dialogo diretto con il proprio figlio.
Il parental control è per cui un valido strumento per accompagnare il proprio figlio durante la scoperta e l’esplorazione di internet, possiamo considerarlo come un tutore elettronico.
“Questi strumenti sono come una ringhiera lungo il marciapiede, impedisce ai bimbi di scappare sulla strada, ma allo stesso tempo non sollevano il genitore dall’insegnare quali pericoli ci siano in strada. La speranza in realtà come sempre accade è quella, un domani, di poter rimuovere i filtri tecnologici e lasciare l’unico vero filtro che funziona, il buonsenso”.

Ecco un tutorial per l'installazione del software parental control




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