Nel
2014 ormai tutti i genitori acquistano per i loro figli pc, tablet, computer e
smartphone di ultima generazione, ma spesso, dopo non c’è un reale controllo su
l’utilizzo corretto di questi strumenti.
L’adolescente,
il ragazzo di oggi naviga in internet con una rapidità e velocità straordinaria
come se la navigazione fosse una capacità innata e caratteristica peculiare
dell’essere umana.
Già
all’età di 12 anni i bambini navigano su internet, chattano, si iscrivono ai
social come facebook, instangram, twitter dove pubblicano foto, e si iscrivono
anche a siti per acquistare online.
Siti
nuovi nascono ogni giorno, con questo crescono opportunità ma di pari passo
anche i pericoli costituiti da siti dannosi e pagine web sconvenienti e
violente, tutto questo può essere considerato “dietro l’angolo”.
Ma
come può un genitore controllare come il proprio, o propri figli, utilizzino
questo immenso strumento chiamato internet?
Giustamente
il genitore non può vietare alla propria prole l’utilizzo di questo strumento,
che ormai in quest’ultimo decennio, è divenuto fondamentale, basti pensare che
anche la semplice iscrizione scolastica dal 2013 è divenuta telematica.
Il
genitore per cui, oltre ad aver fiducia e responsabilizzare il figlio
nell’utilizzo di internet, deve
controllare come il proprio ragazzo usa il pc, tablet, ecc.
“Una recente indagine del MOIGE (Punto-Informatico,
MOIGE, quello che i genitori non sanno - http://goo.gl/XpuYP) ha rilevato come una minima percentuale
di genitori ricorra a strumenti di controllo parentale: solo il 7,8 per cento
dei genitori a dichiarato di aver implementato software specifici per il
controllo della navigazione”
Nella
categoria del controllo parentale ci rientrano dei software che permettono di
tracciare l’attività in rete, sul computer, tablet o pc di un utente (in questo
caso l’adolescente). Il genitore, attraverso questi software, può impostare dei
filtri di navigazione e le regole di utilizzo del pc quando questo è utilizzato
dal figlio. L’utente controllato, e quindi l’adolescente, non può disattivare
il programma di controllo, visto che sono ridotti i permessi sulla navigazione,
e quindi è ridotta anche la loro attività in rete che viene sempre filtrata e
tracciata.
La
funzionalità più apprezzata dai genitori che adottano già il software di
parental control è quella del filtro web, perché questa applicazione permette
di bloccare la navigazione verso siti non autorizzati e controllare quali siti
vengono usati dall’utente che utilizza la rete internet.
Questo
filtro si basa su 2 principi:
- · “Blacklist”: il programma ha memorizzato da qualche parte una lista dei siti proibiti e solo quelli sono bloccati, gli altri no. L’approccio funziona un po’ come gli antivirus: i programmi (in questo caso i siti web) riconosciuti come malevoli sono bloccati, gli altri no. Ovviamente ci sono due svantaggi :la lista dei “cattivi” deve essere sempre aggiornata e alcuni siti potenzialmente pericolosi possono sfuggire al filtro
- · “Whitelist”: il programma ha memorizzato da qualche parte una lista dei siti permessi ed è possibile navigare solo in quelli, tutti gli altri no. L’approccio è esattamente il duale del precedente: i siti sono lasciati passare se presenti nella lista dei “buoni”, gli altri no. Il vantaggio è che tipicamente la lista dei siti “buoni” è abbastanza statica e comunque notevolmente ridotta rispetto all’altra soluzione. Anche in questo caso comunque ci sono due svantaggi: gli utenti per navigare su un nuovo sito devono esplicitamente chiedere l’autorizzazione ed occorre gestire la lista accuratamente per evitare di “inquinarla”.
Il controllo parentale
deve essere usato dal genitore per assicurarsi che il figlio non “entri” in
siti pericolosi, violenti o non adatti alla sua età, non deve essere uno
strumento per “spiare” il proprio figlio, il genitore deve usare questo
software con moderazione e nulla può sostituire il dialogo diretto con il proprio figlio.
Il parental control è per
cui un valido strumento per accompagnare il proprio figlio durante la scoperta
e l’esplorazione di internet, possiamo considerarlo come un tutore elettronico.
“Questi strumenti sono come una ringhiera lungo il marciapiede,
impedisce ai bimbi di scappare sulla strada, ma allo stesso tempo non sollevano
il genitore dall’insegnare quali pericoli ci siano in strada. La speranza in
realtà come sempre accade è quella, un domani, di poter rimuovere i filtri
tecnologici e lasciare l’unico vero filtro che funziona, il buonsenso”.
Ecco un tutorial per l'installazione del software parental control