sabato 20 dicembre 2014

MI DIVERTO CONOSCENDO

Questo spazio è un momento di gioco-divertimento per testare le vostre conoscenze!!!Provate a rispondere a queste domande, magari sfidando un amico!!!
Buon divertimento!!!

1)Quando è stata scoperta l'America?
  • 1463
  • 1492
  • 1500


2)In che periodo è avvenuta la prima Guerra Mondiale?
  • 1914-1918
  • 1918-1920
  • 1945-1948
3)Come si chiama il meridiano di grado 0?
  • Greenwich
  • Equatore
  • Meridiano super
4)La città più grande del mondo?
  • Shangai
  • Cuba
  • Roma
5)Chi ha scritto "Il Barone Rampante"?
  • Italo Calvino
  • Ugo Foscolo
  • Dante Alighieri
6)Chi ha scritto "Sei personaggi in cerca d'autore"?
  • Pirandello
  • Gianni Rodari
  • Leopardi
7)Operazione matematica che ha due o più addendi?
  • Addizione
  • Sottrazione
  • Divisione
8)Con che formula si calcola l'area del triangolo?
  • base x altezza : 2
  • base + altezza
  • base:altezza
9)Il nome del museo di arte moderna più famoso di Londra
  • Tate Modern
  • History museum
  • Louvre


10)Di che corrente artistica faceva parte Vincent Van Gogh?
  • Realismo
  • Futurismo
  • Cubismo


 "TAKE A TIME"               "Trova il tempo"

Take time to think,                  Trova il tempo di pensare,
it is the source of power.           è la fonte del potere.

Take time to play,                   Trova il tempo per giocare,
it is the secret of perpetual        è il segreto dell'eterna  
youth.                               giovinezza.

Take time to read,                   Trova il tempo di leggere,
it is the fountain of wisdom.        è la fonte della saggezza.

Take time to pray,                   Trova il tempo di pregare,
it is the greatest power on       è il più grande potere     earth.                               sulla terra.

Take time to love and to be          Trova il tempo per amare ed
loved,                               essere amato,
it is a God-given priviledge.        è il privilegio dato da Dio.

Take time to be                      Trova il tempo di essere 
friendly,                            amico,
it is the road to happiness.         è la strada della felicità.

Take time to laugh,                  Trova il tempo di ridere,
it is the music of the soul.         è la musica dell'anima.

Take time o give,                    Trova il tempo o donalo,
it is too short a dauy to be         la giornata è troppo corta
selfish.                             per essere egoisti.

Take time to work,                   Trova il tempo di lavorare,
it is the price of success.          è il prezzo del successo.

Take time                            Trova il tempo
to do charity,                       di fare la carità 
it is the kay to Heaven.             è la chiave del Paradiso.

Autore sconosciuto.


venerdì 19 dicembre 2014

Che cosa è normale? Niente.

Chi è normale? Nessuno. Quando si è feriti dalla diversità, la prima reazione non è di
accettarla ma di negarla. E lo si fa cominciando a negare la normalità. La normalità non
esiste. Il lessico che la riguarda diventa a un tratto reticente, ammiccante, vagamente
sarcasticoSi usano, nel linguaggio orale, i segni di quello scritto. “I normali tra virgolette”.
Oppure i “cosiddetti normali”. La normalità sottoposta ad analisi aggressive non meno che
la diversità rivela incrinature, crepe, deficienze, ritardi funzionali, intermittenze, anomalie.
Tutto diventa eccezione e il bisogno della norma, allontanato dalla porta, si riaffaccia
ancor più temibile alla finestra.
Si finisce così per rafforzarlo, come un virus reso invulnerabile dalle cure per sopprimerlo.
 Non è negando le differenze che lo si combatte, ma modificando l’immagine della
norma.
 Giuseppe Pontiggia da Nati due volte 




Vi lasciamo con questo video, che concretizza le parole di Pontiggia...quella che vedrete è la storia di un'amicizia speciale...veramente speciale!






Ecco il link per visualizzare il video completo: https://www.youtube.com/watch?v=3cnjeF8x6Nk

BUONA VISIONE...MA SOPRATTUTTO RIFLESSIONE


ORIENTAMENTO:

Spesso più si avvicina il momento delle iscrizioni alle superiori, più non tutti gli studenti della terza media hanno le idee chiare su come muoversi e soprattutto su quale scuola superiore scegliere.
Quale scuola è la più adatta? Per capirlo bisogna informarsi bene su quali materie vengono studiate nel liceo, istituto professionale o istituto tecnico che può interessare, e su com'è strutturato il percorso di studi, ma non solo. Diventa sempre più sentito anche il problema di capire cosa accadrà dopo le superiori quando si dovrà scegliere se lavorare o andare all'Università. Come fare a non ritrovarsi nel gruppo dei diplomati pentiti? Semplice: scegliendo con molta cura.

Cominciamo dal principio:
la scuola secondaria superiore dal 1° settembre 2010 è organizzata in:
- 6 licei;
- istituti tecnici, suddivisi in 2 settori con 11 indirizzi;
- istituti professionali suddivisi in 2 settori con 6 indirizzi.

IL LICEO:

Il liceo dura cinque anni. Si articola in due bienni  e in un quinto anno al termine del quale si sostiene l’esame di Stato, propedeutico al proseguimento degli studi universitari.
Sono previsti sei percorsi, alcuni dei quali si articolano in indirizzi, oppure prevedono un’opzione, cioè un piano di studi diverso da quello principale:

1.      Liceo artistico
-          Indirizzo Arti figurative
-          Indirizzo Architettura e ambiente
-          Indirizzo Design
-          Indirizzo Audiovisivo e multimediale
-          Indirizzo Grafica
-          Indirizzo Scenografia

2.      Liceo classico

3.      Liceo linguistico

4.      Liceo musicale e coreutico
-          sezione Musicale
-          sezione Coreutica

5.      Liceo scientifico

-          Opzione scienze applicate
-          Sezione e indirizzo sportivo

6.      Liceo delle scienze umane
-          Opzione economico – sociale

ISTITUTI PROFESSIONALI

Gli istituti professionali fanno parte a pieno titolo del sistema di istruzione assieme ai licei e agli Istituti tecnici. 
Hanno durata di cinque anni e sono articolati in due bienni e in quinto anno, al termine del quale si sostiene l’esame di Stato e si consegue il diploma di istruzione professionale utile anche alla continuazione degli studi in qualunque facoltà universitaria.
Gli istituti professionali si dividono in due settori.  

Il settore dei servizi articolato in quattro indirizzi:
-          Indirizzo Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
-          Indirizzo Servizi socio – sanitari
-          Indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera
-          Indirizzo Servizi commerciali

E il settore industria e artigianato articolato in due indirizzi:
-          Indirizzo Produzioni industriali e artigianali
-          Indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica
Sono previste articolazioni ed opzioni per corrispondere alle diverse e specifiche esigenze produttive.

ISTITUTI TECNICI

Tutti gli istituti tecnici hanno la durata di cinque anni e si articolano in due bienni e un quinto anno, al termine del quale si sostiene l’esame di Stato e si consegue il diploma di istruzione tecnica propedeutico al proseguimento degli studi universitari.
Gli istituti tecnici si ripartiscono in due settori:
il settore Economico articolato in due indirizzi
-          Indirizzo Amministrazione, Finanza e marketing
-          Indirizzo Turismo
Il settore Tecnologico articolato in 9 indirizzi
-          Indirizzo Meccanica, meccatronica ed energia
-          Indirizzo trasporti e logistica
-          Indirizzo elettronica ed elettrotecnica
-          Indirizzo informatica e telecomunicazioni
-          Indirizzo grafica e comunicazione
-          Indirizzo chimica, materiali e biotecnologie
-          Indirizzo sistema moda
-          Indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria
-          Indirizzo Costruzioni, ambiente e territorio.
Sono previste articolazioni ed opzioni per corrispondere alle diverse e specifiche esigenze produttive. 

https://www.youtube.com/watch?v=P0b86kZT-p4

Ma come fare per scegliere la scuola giusta?

Non esiste la scuola migliore in assoluto, ma piuttosto quella che fa più al caso tuo!

1. Segui i tuoi interessi e le tue abilità
Se ami quello che fai, o ti impegni in una cosa per cui sei portato, tutto sarà più semplice.

2. Usa un po' di buon senso ed evita gli indirizzi nei quali ci sono troppe materie in cui finora non sei andato molto bene.

3. Dai ascolto ai tuoi genitori e parla con loro, ma ricordati che la scelta finale è la tua. Per cui, se hai ben riflettuto e saprai argomentare le tue motivazioni, i tuoi genitori ne prenderanno atto e soprattutto apprezzeranno la tua maturità di fronte ad una scelta importante sul tuo futuro.

3. Non ti fare influenzare dalla scuola che scelgono i tuoi amici o compagni di classe per paura di non trovarne di nuovi: gli anni del liceo sono e saranno gli anni più belli della tua vita. E conoscerai tantissima gente. 

Liceo o istituto tecnico e professionale?
I licei non offrono una specifica preparazione professionale, ma ampliano il tuo orizzonte culturale e soprattutto insegnano un metodo di studio, fondamentale per continuare a studiare all'università. Gli istituti tecnici e professionali permettono di apprendere un mestiere o una professione ed entrare prima nel mercato del lavoro.

4. Occorre capire le proprie predisposizioni. Sei nato con il "bernoccolo" del matematico e le equazioni sono le tue migliori amiche? Puoi scegliere il Liceo scientifico, optando, in caso, per l'indirizzo scienze applicate che sostituisce il latino con l'informatica.

Ti piace scrivere e non ti dispiace l'idea di studiare
 lingue antiche come il greco? Puoi scegliere il Liceo Classico. Se invece ami le lingue moderne e ti piace l'idea di aprirti al mondo e costruirti la possibilità di lavorare con paesi stranieri, fa al caso tuo il Liceo Linguistico?
Ti piace disegnare oppure suonare?
Esistono anche i liceo più "creativi" come il liceo artistico o quello  musicale e coreutico(parola per indicare la danza).

Ti piacerebbe lavorare con i bambini o nel sociale? C'è il Liceo delle scienze umane. E se invece ami essere informato e sei attratto da materie come il diritto, l'economia potresti iscriverti a Liceo economico-sociale.
Gli istituti tecnici, invece, sono pensati per il lato economico (con indirizzo amministrazione, finanza e marketing, turismo) e quello tecnologico con ben nove indirizzi

Gli istituti professionali hanno due aree, quella per i servizi (agricoltura, servizi socio-sanitari, il turismo e il commercio) e quella per l'industria e artigianato.

























lunedì 15 dicembre 2014

INNO ALLA VITA

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne una realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è una ricchezza, conservala.

La vita è amore, donala.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.

La vita è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un’avventura, rischiala.

La vita è felicità, meritala.

La vita è la vita, difendila.
                                                    Madre Teresa




A CHI ESITA


A CHI ESITA
Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.

E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.

Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?

O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.
-Brecht-
Una poesia che fa riflettere, che parla di noi, del mondo in cui viviamo.
Una poesia che incita ad essere attivivi, interessarsi della realtà e attivarsi per cambiare ciò che non va.
Sono tante le cose da fare, molti continuano a maledire l’oscurità piuttosto che accendere un lumino, ma "non dobbiamo aspettarci nessuna risposta oltre la nostra", accendiamo questo lumino!

SESSO E ADOLESCENZA

L'adolescenza è una fase della vita che ha inizio a partire dalla pubertà - il periodo caratterizzato dal completamento dello sviluppo sessuale dal punto di vista riproduttivo - e dura fino al completo sviluppo fisico, che coincide con l'età adulta. È molto difficile individuare una datazione precisa, proprio perché trattandosi di un processo psicologico, è fortemente influenzato sia dalle componenti corporee soggettive, sia da quelle relazionali, familiari, sociali e culturali.
Una prima questione da tenere in mente riguardo a questo tema riguarda il fatto che lo sviluppo psicologico-emozionale non proceda di pari passo con lo sviluppo fisico: l’adolescenza è proprio
caratterizzata

  • dalla mancanza di sincronia tra ciò che succede al corpo e ciò che la psiche riesce ad elaborare, e
  • da continue oscillazioni psicologiche tra l’emancipazione verso una sempre maggiore indipendenza e la regressione ad atteggiamenti più infantili. 
La sessualità, in particolare, è un terreno molto delicato per l’adolescente che prova contemporaneamente una forte attrazione e momenti di intensa presa di distanza.
Nell’alternanza tra le necessità che emergono a livello fisiologico e le richieste psicologiche di individuazione, la sessualità diventa spesso un terreno sul quale sperimentarsi, un supporto al distacco dai genitori e contemporaneamente la ricerca di un luogo in cui rifugiarsi affettuosamente, oppure in cui scappare al bisogno. Anche in questo senso, quindi, l’adolescente deve affrontare una prova tutt’altro che semplice, proprio perché incessantemente in bilico tra posizioni diverse.

  • Da una parte entrano in gioco le conoscenze specifiche sull’argomento: le corrette informazioni sull'anatomia e la funzionalità degli organi sessuali, sulla fisiologia del rapporto sessuale (la risposta sessuale), sulla contraccezione e sulle malattie sessualmente trasmissibili .
  • Dall’altra l’adolescente ha a che fare con le proprie spinte fisiologiche ed emotive, rispetto alle quali è costantemente impegnato a trovare un equilibrio funzionale al compito evolutivo che gli viene richiesto. 
Anche se i giovani preferiscono procurarsi autonomamente queste informazioni, i genitori hanno un ruolo importante in questo processo formativo, quantomeno per l’atteggiamento assunto rispetto alla dimensione sessuale durante l’infanzia del figlio.
È naturale essere preoccupati di come il proprio figlio o figlia gestirà le questioni sessuali o di come ne sarà condizionato. La maggior parte delle volte genitori e figli adolescenti possono avere difficoltà a parlarsi l'un l'altro, specialmente quando intendono parlare di un argomento così coinvolgente come il "sesso".
La maggior parte dei genitori ha tutte le migliori intenzioni di preparare i propri figli ad avere sane relazioni sessuali, ma molti trovano difficoltoso parlarne. Ci si può sentire a disagio perchè si è imbarazzati, o quando i nostri figli non vogliono parlarne perchè pensano di sapere tutto o perchè si sentono confusi. Inoltre possiamo trovarci di fronte molte questioni sessuali di cui, quando eravamo giovani, non siamo stati abituati a parlare e possiamo accorgerci che i nostri valori non sono gli stessi delle altre persone con cui viviamo. Uno dei principali ostacoli nell'educazione sessuale è il fatto che i genitori cercano di far pensare e provare ai propri figli le stesse cose che pensano e provano loro. Una delle cose migliori che potete fare è accertarvi che vostro figlio o figlia riceva informazioni precise, chiare ed oneste.

Perché parlare di sesso con i figli adolescenti?

·         I genitori che non parlano della sessualità con gli adolescenti possono far correre loro dei rischi per il fatto che lasciano che si procurino da soli le conoscenze e le informazioni utili, restando in balia anche di possibili informazioni errate.
·         Che ci piaccia o no, la nostra società costringe i bambini ad essere precocemente consapevoli della sessualità. Questa cosa non la possiamo impedire, ma possiamo aiutarli dando loro informazioni e sostegno affettivo.
·         Così come i bambini hanno bisogno di avere buone conoscenze ed abilità per fare dello sport o studiare a scuola, gli adolescenti hanno bisogno di avere una buona educazione sessuale per poter vivere una sessualità serena.
·         Idealmente, si dovrebbe incominciare a parlare di sesso fin da quando i bambini sono molto giovani e dovrebbe essere fatto in un modo semplice e tranquillo, così che il sesso venga visto come un aspetto naturale ed interessante della nostra vita, non qualche cosa per cui essere derisi o di cui vergognarsi.
·         L'educazione sessuale degli adolescenti è molto più complicata di quella dei bambini più piccoli. L'argomento va inoltre affrontato in modo diverso se vostro figlio si trova all'inizio o alla fine della fase dell'adolescenza. Molti giovani ricevono informazioni e conoscenze da un'ampia varietà di fonti.
·         Gli adolescenti devono fare i conti con lo sviluppo della loro sessualità ed è utile che il genitore sostenga la sessualità del figlio rispettandone l'evoluzione.
·         Qualche volta noi non sappiamo che cosa realmente i nostri figli adolescenti pensano rispetto al sesso, quali sono i loro atteggiamenti o in che modo cresceranno. Spesso loro stessi non sanno ancora bene cosa credono di sapere.
·         Gli adolescenti possono anche essere imbarazzati dalla franchezza dei genitori e dai loro sforzi per aiutarli, per quanto ben intenzionati. Possono dire che non vogliono parlare di sesso o mettere le mani avanti con una frase del tipo: "so già tutto": lasciateli da soli e riprendete l'argomento un altro giorno.
·         Avere una relazione buona con i propri figli adolescenti rende le discussioni molto più facili.

In questo frangente è possibile proporre un’ulteriore riflessione: l'impulso sessuale si manifesta in modo diverso nei ragazzi e nelle ragazze.
Mentre nei maschi le esigenze biologiche sono specifiche e predominanti, prevalentemente orientate ad uno scarico della tensione attraverso l’orgasmo, nelle femmine il desiderio sessuale è meno esclusivo: è come una sensazione diffusa, e fortemente impregnata di emozioni. Per questo motivo le ragazze hanno una maggiore propensione a legare la spinta sessuale con sentimenti d'amore, mentre i ragazzi più facilmente sono portati a vivere l’esperienza innanzitutto sul piano corporeo. Compito evolutivo fondamentale per l’adolescente è proprio quello di integrare sempre più la dimensione corporea con quella affettiva, senza essere troppo sbilanciato né su un versante, né sull’altro. 
La rappresentazione del primo rapporto sessuale si impregna così di curiosità, ansie, incertezze e anche paure che possono avere un considerevole effetto sulla qualità dell’esperienza.  Altresì in questo caso pesano fattori sia di origine psicologica, sia socio-culturale. 
Schematizzando si può immaginare un continuum di esperienze che va dal senso di colpa per qualcosa che viene vissuto come trasgressione, alla sensazione di “obbligo” provata da molti, che vivono le loro prime esperienze quasi come si trattasse di un dovere: infinite sono le posizioni assumibili tra questi estremi, dove l’ideale astratto starebbe nella possibilità di vivere un’esperienza serena, partecipe e desiderata in funzione dei propri ritmi interiori.
Promemoria

  •      I valori relativi al sesso vengono trasmessi con molta facilità: il modo in cui si dicono le cose è altrettanto importante dei loro contenuti.
  • È importante che i genitori siano consapevoli dei propri atteggiamenti e sentimenti verso i figli, ma non possono aspettarsi sempre che il figlio adolescente li condivida.
  • Parlare con i figli di sesso, li aiuta a capire la sessualità e le differenze tra i valori della famiglia e quelli degli altri.

  • Date molta importanza alle relazioni ed alle emozioni.

  • Gli adolescenti hanno bisogno della comprensione e del sostegno dei genitori piuttosto che delle letture.

  • Quando l’adolescente raggiunge la maturazione può essere imbarazzato a chiedere ai genitori, per questo quest’ultimi devono essere pronti a prendere l'iniziativa.


sabato 13 dicembre 2014

CHIODO CERCA CHIODO.. un racconto per riflettere

Ho raccontato questa storia un numero pressoché infinito di volte, fino ad averne quasi la nausea. E non va bene, se la storia della tua vita (o, almeno, di una parte di essa) ti fa venire l’angoscia. Ma può capitare e il segreto per superare ciò sta tutto in quel ‘quasi’, nella sua gestione, nel vedere il bello anche dove sembra impossibile esserci.

Mi chiamo Giovanni. Gli amici mi chiamano Spit. Spit è metà del mio cognome ed è anche il nome di una specie di chiodo usato in arrampicata: resta dove lo pianti, tenace e piuttosto affidabile. Per questo il soprannome datomi mi è sempre piaciuto.

Nel settembre del 2009 ho preso una decisione, abbastanza ponderata e di cui andavo decisamente orgoglioso: mi sarei fatto tipizzare, sarei diventato un potenziale donatore di midollo osseo e avrei provato a salvare la vita a qualcuno. Avevo già l’appuntamento fissato in ospedale. La vita, però, è strana e le cose non vanno quasi mai secondo i nostri progetti.
A novembre di quello stesso anno ho iniziato a stare poco bene: lividi, mal di testa continui, fatica nel fare ogni cosa e altri fastidi. Ho cominciato a preoccuparmi e un esame del sangue ha chiarito ogni dubbio: aplasia midollare idiopatica. Midollo osseo vuoto, praticamente. Ironico.
Non sarei mai diventato donatore di midollo osseo, anzi, avrei avuto bisogno io stesso di qualcuno molto simile a me, nelle intenzioni e nella compatibilità HLA. Dopo la diagnosi non è stato possibile trovarlo nel Registro, per cui ho iniziato un percorso di terapie in ospedale e cure farmacologiche. Sono stati giorni difficili, per me, la mia famiglia, i miei amici. Un ricovero si affronta sempre in team e, di quei giorni, mi piace ricordare ‘il nido’ di umanità e competenza che ho trovato nella divisione di ematologia dell’ospedale di Vicenza. Sono uscito diverso da quel reparto. Malconcio e provato nel fisico, ma sicuramente più affilato, come un coltello: ho capito che, pur non potendo mai donare il mio midollo osseo, sarei comunque stato in grado di fare la differenza. Forse per me stesso, sicuramente per qualcun altro.
Alcuni volontari ADMO di Bassano del Grappa (primo fra tutti Alessandro Pegoraro) e io abbiamo deciso di iniziare dalle scuole. Parlare ai ragazzi, spiegare loro la necessità etica e pratica di diventare donatori di midollo osseo, fondamentalmente… persone attente al loro prossimo. E abbiamo raccolto subito ottime risposte: nel 2010 i tipizzati della città sono stati oltre 500. Ma poiché è necessario arricchire il Registro di potenziali donatori con caratteristiche genetiche diverse tra loro, è apparsa evidente la necessità di varcare i confini del comune. Passo successivo: la provincia, sempre coinvolgendo le scuole e mettendo a punto eventi di sensibilizzazione di ogni genere.
Eppure anche la provincia si è rivelata piccola…
E mentre ci impegnavamo a pensare in grande, ho avuto la fortuna di conoscere Pietro Dal Prà, grande arrampicatore, tipizzato e testimonial ADMO. Ecco l’idea giusta! Chi pratica l’arrampicata ha una naturale attenzione per il compagno di cordata, al quale affida la propria vita o della cui vita deve rispondere. E di arrampicatori ce ne sono non soltanto in tutt’Italia, ma in tutto il mondo!
Abbiamo così iniziato a partecipare ai grandi eventi nazionali, per parlare, raccontare, spiegare, informare. Abbiamo anche realizzato T-shirt a tema ADMO, attualmente indossate dal Nord al Sud del nostro Paese (e non soltanto!).
Oggi, a un anno dal nostro incontro, Dal Prà e io siamo pronti a partecipare al Melloblocco, il più grande evento di arrampicata d’Europa: abbiamo macchine e furgoni carichi di magliette, pieghevoli, poster, adesivi e quant’altro possa essere utile per la sensibilizzazione dei potenziali donatori; abbiamo creato ‘Climb for life’, iniziativa promossa e sostenuta da ADMO per parlare di donazione a un pubblico internazionale, senza frontiere. E Adam Ondra, il più forte arrampicatore del mondo, di origine ceca, è stato tipizzato all’inizio del 2011.
Ma ancora non basta.
Voglio continuare a non sentirmi appagato dalle iniziative che stiamo mettendo a punto perché l’appagamento è il primo passo per fermarsi. Voglio continuare a essere insoddisfatto il più a lungo possibile. Voglio pensare solo alle cose da fare (su quelle già fatte posso soffermarmi quando mi sento troppo stanco e cotto per continuare), perché è necessario andare sempre avanti - senza vincoli, confini, bandiere - non dimenticando mai lo scopo di quanto sto condividendo con altri amici: far sì che nessuno, un giorno, debba andarsene perché il suo ‘donatore-medicina’ non c’è. E, magari, se avanza tempo non vorrei andarmene neppure io.

Giovanni Spitale


TRATTO DA: http://www.admo.it/18-470-1-storie-vere-chiodo-cerca
Per leggere altri esperienze reali: http://www.admo.it/category/dire/storie-vere/

FARE LA SCELTA GIUSTA

La scelta della scuola superiore è una scelta molto difficile che caratterizzerà la vita della persona. Dalle diverse ricerche che son state fatte nei corsi degli anni emerge che anche l'aspetto economico e sociale della famiglia può incidere nella scelta.
Nella vita bisogna sempre prendere delle decisioni: prima o poi bisognerà prenderne qualcuna e ci si accorgerà che in ogni caso, qualunque scelta verrà fatta, perderai e guadagnerai nello stesso tempo qualcosa; sta a te decidere cosa vale la pena di perdere. Non esistono scelte giuste e scelte sbagliate perchè per ognuna di esse ci sono dei pro e dei contro, a cui ogni individuo attribuisce un valore differente. Ogni decisione presa, avrà la possibilità di aprire porte differenti nella tua vita: ad esempio la scelta della scuola superiore viene fatta in base alle preferenze personali o attitudini che emergono durante il percorso scolastico attuato fino ad ora. Si deve cercare di immaginarsi nel proprio futuro e pensare "cosa voglio essere da grande?Cosa mi renderebbe davvero felice?". Se si è indecisi sulla scelta ci sono dei corsi di orientamento, la possibilità di frequentare le lezioni della scuola che si pensa possa essere quella giusta, l'opportunità di visitare la scuola e di avere un confronto con gli insegnanti sulle materie che verranno insegnate e sulla loro importanza per il futuro. 
Se si è davvero indecisi perchè non prendere un pezzo di carta, dividerlo a metà, in una parte scrivere quali possono essere i vantaggi e nell'altra gli svantaggi?

In  questo modo possiamo realmente capire quale può essere la scelta giusta e le sue possibili conseguenze. 
E perchè non chiedere aiuto ai nostri genitori??

Loro hanno già vissuto questo momento, hanno più esperienza e possono darci dei veri consigli in quanto, ci conoscono veramente e vogliono il meglio per noi.
Alla fine però la scelta migliore è seguire il proprio istinto, le proprie emozioni e sensazioni.  
Se la decisione è quella giusta lo si capirà in fretta altrimenti è bene ricordarsi il detto: “sbagliando si impara” e imparando si cresce.

LAVORARE IN GRUPPO

Il lavoro di gruppo può rendere più semplice lo studio!!!
In gruppo è più semplice essere ascoltati, tirar fuori il meglio di sè l'uno dall'altro.
Nei gruppi, viene dedicato tempo ed energie a compiti che stancherebbero velocemente se si dovesse lavorare da soli.
Un metodo d'insegnamento-apprendimento che applica particolari tecniche di cooperazione a piccoli gruppi di ragazzi è il cooperative learning. Strategia che utilizzeremo con i ragazzi per un miglior conseguimento degli obiettivi scolastici.
Il cooperative learning presenta questi vantaggi:
-Risultati maggiori: gli studenti prendono più consapevolezza di quanto studiato sviluppando così maggior senso critico;
-Coinvolgimento dei ragazzi: essi sono coscienti che se ognuno collabora sarà più semplice raggiungere gli obiettivi. Nasce così un forte spirito di squadra.
-Benessere psicologico: i ragazzi sviluppano una maggiore autostima in se stessi, diminuendo così il carico di stress.
Perchè la cooperazione sia realmente efficace è fondamentale vi sia interdipendenza, responsabilità individuale e di gruppo, l’interazione costruttiva, dimostrazione abilità sociali e valutazione del gruppo.
Interdipendenza: ognuno si impegna per aiutare l’altro così che il gruppo raggiunga il successo;
Responsabilità individuale e di gruppo: riguarda il valore di ogni contributo che ognuno da;
Interazione costruttiva: i ragazzi si sostengono a vicenda per il raggiungimento dei successi;
Dimostrazione abilità personali: i ragazzi dimostrano le proprie abilità al gruppo mostrando la propria esperienza personale data dalla realtà vissuta;
Valutazione di gruppo: vengono valutati i successi conseguiti e si prospettano degli obiettivi per un maggior miglioramento.