“E’
impossibile non comunicare”. Questo è, secondo Paul Watzlawick e altri studiosi
della Scuola di Palo Alto, il primo assioma della comunicazione.
Infatti, quando c’è vita, c’è comunicazione, efficace o no, volontaria o involontaria.
Infatti, quando c’è vita, c’è comunicazione, efficace o no, volontaria o involontaria.
Infatti, la comunicazione è per il 7% verbale, per il 38 % paraverbale e per ben il 55 % non verbale.
La
comunicazione verbale è quella più facile da controllare, cerchiamo, quindi, di
dare alcuni consigli sul parlare in pubblico.
Quando si deve esporre un proprio pensiero, esporre la lezione spiegata dal
professore e studiata, ma anche quando si parla con compagni o colleghi, è
fondamentale comunicare in modo chiaro ed efficace.
Questi consigli non saranno come gli esercizi che il logopedista Lionel fa fare al balbuziente re Giorgio nel film (vivamente consigliato!) “Il discorso del re” ma punti che è utile tenere presente quando si parla in pubblico più o meno vasto.
Questi consigli non saranno come gli esercizi che il logopedista Lionel fa fare al balbuziente re Giorgio nel film (vivamente consigliato!) “Il discorso del re” ma punti che è utile tenere presente quando si parla in pubblico più o meno vasto.
I 10 COMANDAMENTI DEL BUON COMUNICARE:
1. NON DARE PER SCONTATO.
Non pensare che gli altri capiscano cose che abbiamo (o non abbiamo) detto. Quante
volte ci capita di saltare i soggetti delle frasi o non specificare di cosa si
sta parlando, solo perché diamo per scontato, appunto, che l’altro capisca e la
pensi come noi?
2. ASCOLTARE quello che ci
viene chiesto dal nostro interlocutore.
3. CERCARE FEEDBACK,
risposte dagli altri, chiedere se hanno capito, porre attenzione alla loro
comunicazione non verbale.
4. ORGANIZZARE IL DISCORSO che
si vuole fare, trovare con un nesso logico, tra le informazioni, come se il
discorso fosse un puzzle. Comunicare non è rovesciare sul tavolo un numero imprecisato
di pezzi di questo puzzle (informazioni) estratti uno a uno da un sacchetto: le
informazioni fornite in modo disorganizzato non comunicano.
5. Controllare la propria GESTUALITÀ. Non
muoversi troppo quando parliamo, né stare immobili. Utilizzare le nostre mani
per rendere efficace ciò che si sta dicendo, per indicare, sottolineare,
enfatizzare.
6. Controllare l’EMOTIVITÀ,
pensando e concentrandosi su ciò che si sta dicendo, senza pensare ad altro.
7. Mantenere un CONTATTO
VISIVO con il pubblico e, se c’è più di una persona, con tutti.
8. Controllare il TONO DI VOCE, né troppo alto né troppo basso.
Fare delle pause per enfatizzare quello che si dice o per permettere alle
persone di riflettere su quello che si è detto.
9. FARE ESEMPI CONCRETI, per
essere più chiari e diretti con il pubblico.
10. Alla fine del discorso è importante RICAPITOLARE
quanto detto, come se si dovesse riassumere nel più breve possibile quanto
detto.
Quindi, niente scioglilingua, esercizi strani,
urla fuori dalla finestra, come fa Re Giorgio nel film, ma solo un po’ di
attenzione a questi pochi consigli!
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