sabato 22 novembre 2014

L'EBOLA SPIEGATA DA EMERGENCY


"Ho un altro punto di vista però. Qui si tratta di persone. Cioè si tratta di esseri umani che hanno gli stessi diritti nostri, e allora smettiamo di riempirci la bocca del villaggio globale se poi non ci interessa niente di quanto succede a più di 3 metri e mezzo del nostro condominio; è un problema di CURARE PERSONE , di avere COMPORTAMENTI CIVILI, di avere COMPORTAMENTI UMANI. E questo, secondo me, è un segno di civiltà che ogni governo, non solo quello italiano, dovrebbe dare." 

(Gino Strada durante un’intervista a Servizio Pubblico http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/11/07/servizio-pubblico-gino-strada-governo-italiano-sta-facendo-pochissimo-per-ebola/309507/)


Per commentare queste parole, partiamo dagli inizi.: sappiamo chi è Gino Strada? Sappiamo cos’è e cosa fa Emergency? Sappiamo cos’è l’ebola? Unendo le domande, cosa fa Emergency per fermare l’Ebola?

GINO STRADA è il medico fondatore di Emergency.
Nato a Milano dove si è laureato in medicina, ramo chirurgia d’urgenza, è diventato chirurgo di guerra per scelta. Nel 1994 fonda un’associazione a favore delle vittime delle guerre civili: EMERGENCY. Nel 2001 è stato iscritto nella lista dei possibili candidati al Nobel per la Pace nel 2001.

EMERGENCY si pone come obiettivo di fornire assistenza alle vittime civili dei conflitti, menomate dagli ordigni bellici come le mine antiuomo, ma anche malnutrizione e da mancanza di cure mediche, addestrare personale locale a far fronte alle necessità mediche, chirurgiche e riabilitative più urgenti e diffondere una cultura di pace. Emergency è un’organizzazione internazionale privata, aperta, senza discriminazione politica, ideologica o religiosa, a tutti coloro che ne condividono i principi e gli obiettivi e ne sostengono le attività umanitarie.
Dalla sua nascita Emergency ha creato sette ospedali e un venticinque punti di prontosoccorso un Ruanda, Kurdistan iracheno, Cambogia e Afghanistan.

L’EBOLA
è una grave malattia virale, spesso fatale per l’uomo, che si manifesta attraverso una febbre emorragica. L’ebola non può passare da uomo a uomo per via aerea, ma la trasmissione del virus può avvenire solo con il contatto diretto dei fluidi corporei (saliva, latte materno, sangue, lacrime, sperma, feci, urina, catarro, vomito, sudore) di una persona infetta. Il contagio non può avvenire attraverso la pelle, ma il virus deve entrare in contatto diretto con un fluido corporeo interno. Per questo, è necessario che l’ebola entri nel corpo attraverso una ferita aperta o un’abrasione della pelle, oppure tramite le mucose, gli occhi, il naso, la bocca o i genitali.
Ad esempio, la malattia può essere trasmessa baciandosi, facendo sesso, condividendo il cibo, entrando in contatto con una superficie bagnata da un fluido corporeo di una persona malata, con la puntura di un ago o di una siringa usata per trattare un paziente, oppure eseguendo la pulizia del cadavere di una persona morta a causa di ebola senza le adeguate protezioni (come spesso accade in Africa). La malattia però non può essere trasmessa da chi non manifesta i sintomi, e nemmeno attraverso la puntura di una zanzara: l’ebola infatti si trasmette solo tra mammiferi e per ora si ritiene che gli insetti non siano in grado di trasportarla.

I più comuni effetti del virus includono febbre alta, mal di testa, diarrea, vomito, dolori allo stomaco, dolori articolari e muscolari, mancanza di appetito e debolezza. Quando la malattia è molto sviluppata si osservano anche rash cutanei, perdite di sangue dalla cute ed emorragie interne. Alcuni pazienti presentano anche occhi rossi, congiuntiviti, tosse e problemi respiratori, male alla gola con difficoltà di deglutizione, singhiozzo con dolore toracico e perdita di peso.

L’ebola viene diagnosticata attraverso test di analisi degli elettroliti, un esame del sangue completo (emocromo), studi di coagulazione del sangue, test di funzionalità epatica e ricerca degli anticorpi specifici per il virus o isolamento del virus da coltura cellulare.

Il trattamento ospedaliero per i malati di ebola si limita purtroppo al supporto del paziente e alla gestione dei sintomi, poiché a oggi non esistono farmaci specifici, con efficacia dimostrata, che contrastino l’azione del virus. Ai pazienti vengono somministrati liquidi ed elettroliti attraverso flebo per mantenere una perfetta idratazione, si cerca di contenere la febbre con antipiretici come il paracetamolo e di garantire una buona ossigenazione, ed eventualmente si procede con trasfusioni per mantenere una sufficiente pressione sanguigna.

COSA FA EMERGENCY PER L’EBOLA
Da settembre 2014 Emergency ha aperto a Lakka, a pochi chilometri da Freetown, in Sierra Leone, un centro per la cura dei malati di Ebola.

«Abbiamo deciso di aprire questo Centro perché l'epidemia non accenna a fermarsi: i casi positivi aumenteranno e c'è bisogno di altro personale sanitario, altri reparti di isolamento e altri posti letto per la cura dei pazienti», spiega Luca Rolla, coordinatore di Emergency in Sierra Leone.

Abbiamo  allestito una struttura messa a disposizione dal ministero della Sanità locale, suddivisa in un'area di attesa, un'area di triage, un'area per l'isolamento dei casi sospetti dotata di 10 posti letto, un'area dedicata alla cura dei malati da 12 posti letto, una zona di disinfezione e un obitorio. A queste si aggiunge l'area dei servizi con spogliatoi, magazzini, lavanderia, cucine.
Presso il Centro di Lakka lavorano circa 110 persone tra medici, infermieri, logisti, ausiliari, personale delle pulizie. Gli operatori internazionali vengono da Italia, Serbia, Spagna e Uganda.

Per garantire un'adeguata tutela dei pazienti e dello staff, tutto il personale ha seguito una formazione specifica sui protocolli di protezione, sull'utilizzo dei dispositivi di protezione personale e sul corretto movimento nei percorsi obbligati interni al Centro per evitare la diffusione del virus e la contaminazione.

Sono varie le testimonianze di persone guarite dall’ebola, grazie ad Emergency, tra cui Momoh Mansaray, 5 anni.

http://www.emergency.it/index.html
Questo è il link della pagina di EMERGENCY, per capire meglio chi è e cosa fa, per informarsi e perchè no, collaborare.

"SMETTIAMOLA DI RIEMPIRCI LA BOCCA DI VILLAGGIO GLOBALE SENZA INTERESSARCI DI QUELLO CHE ACCADE A 3 METRI E MEZZO DAL NOSTRO CONDOMINIO": AIUTIAMOCI, INFORMIAMOCI, INTERESSIAMOCI DI QUESTO NOSTRO VILLAGGIO GLOBALE!


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